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Google Analytics, perché se ne parla? Cos’é successo e cosa cambia nel concreto?

Si sta molto parlando della presunta irregolarità sulla conformità GDPR di Google e in particolare del suo strumento Google Analytics.

Garante, Google Analytics e Privacy Shield

Quello del Garante Privacy non è un divieto assoluto a Google Analytics, ma una sospensione per 90 giorni del trasferimento dati per correggere certi meccanismi che rischiano di violare alcune norme.

La legislazione americana consente alle autorità di avere accesso a tutti i dati che risiedono negli USA senza garantire mezzi di ricorso effettivi o garanzie sui diritti degli interessati.

Google Analytics è un servizio di Web Analytics gratuito utilizzato per le attività di monitoraggio sui siti web.  È un tool di Google ed è il più popolare, utilizzato dalla maggior parte delle aziende, dei privati e delle agenzie.

Grazie a questo strumento diventa agevole raccogliere statistiche, dati, conversioni, compimenti di eventi, raggiungimenti obiettivi e altre metriche.  

L’illegittimità dello strumento deriverebbe dal trasferimento di dati verso gli Stati Uniti, dove il trattamento dei dati è disciplinato dal regime giuridico previsto nel Privacy Shield.

Nel luglio dell’anno scorso una sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea ha dichiarato l’invalidità di questo regime giuridico perché in sostanza non garantisce un livello di protezione come quello che vige all’interno dell’Unione europea grazie alla GDPR.


Leggi anche: “Google Analytics: Come funziona e perché utilizzarlo”


Data Acts, Digital Market Act e Digital Services Act

Stati Uniti ed Europa stanno negoziando un nuovo accodo che tenga conto di quando previsto da una serie di provvedimenti come il Data Acts e i due pacchetti normativi (Digital Market Act e Digital Services Act) che sono pronti per entrare in vigore nei prossimi mesi e sono destinati a cambiare le regole delle piattaforme e dei mercati digitali.

Il problema tra 90 giorni potrebbe riguardare tutti i gestori di siti web italiani che usano Google Analytics ed è essenzialmente: come dobbiamo comportarci?

Al momento, secondo il collegio del Garante, poiché il trasferimento dei dati negli Stati Uniti non è vietato a prescindere e il provvedimento segue quello dei colleghi austriaci e francesi si auspica che esista o venga creata una modalità di Google Analytics conforme, su cui si possano applicare le garanzie legate al trattamento dei dati. Perciò sarà necessario capire se ciò sarà possibile.

La risposta di Google

Detto ciò, Google ci tiene a far chiarezza su alcune questioni direttamente dal suo blog, confermando che il problema non è nello strumento in sé ma sul meccanismo che regola il trasferimento dei dati in una nazione extra-europea:

  1. Google Analytics è un servizio utilizzato per migliorare un sito o un’App. Non monitora le persone, né crea profili in base al loro comportamento su Internet;
  2. I dati raccolti con Google Analytics sono controllati dai proprietari dei siti e App, non da Google;
  3. Google Analytics aiuta i suoi utilizzatori a rispettare i requisiti di conformità, fornendo loro un’ampia gamma di controlli e risorse;
  4. Google Analytics permette agli utenti di avere il controllo dei propri dati;
  5. Google Analytics non può essere utilizzato per mostrare annunci pubblicitari in base a informazioni sensibili quali salute, origini etniche, orientamento sessuale ecc…;
  6. I dati di Google Analytics possono essere trasferiti soltanto nel caso in cui vengano soddisfatte condizioni di privacy specifiche e rigorose.

(fonte Google)

Conclusioni

La situazione è in divenire, il provvedimento che dovrebbe fare chiarezza, aumenta le incertezze perché comunque non stabilisce nessuna conseguenza per chi utilizza Google Analytics. Certo dovrebbero valutarne la sostituzione, ma oltre a questo non si può dire altro.

Il Garante in effetti non ha infierito e non ha comminato sanzioni dichiarando che: stante l’asimmetria di potere contrattuale derivante dalla primaria posizione di mercato assunta da Google nel settore dei servizi di web analytics, il trasgressore ha erroneamente assunto come idonee, sulla base delle informazioni rese da Google, le misure supplementari adottate da quest’ultima senza esercitare alcun potere decisionale in merito alle stesse.

D’altronde il garante europeo sa bene che il problema è politico e riguarda il rapporto USA-UE. Per questo si è scelto di non sanzionare nessuna azienda, ma solo di ammonire (azione più politica e dimostrativa che amministrativa).

Personalmente pensiamo che il passaggio verso soluzioni europee sia del tutto condivisibile, e la soluzione proposta da alcuni gruppi di aderire alla piattaforma Web Analytics Italia rappresenti una scelta tutto sommato ragionata in termini di minimizzazione dei rischi legati al trasferimento dei dati in Paesi extraeuropei. Scelta che però attualmente è possibile solo per le Pubbliche Amministrazioni.

Attualmente, se anche questa fosse un’alternativa praticabile o ve ne fossero altre, la scelta di rivolgersi ad altre piattaforma può essere ritenuta opportuna sotto certi punti di vista, ma non è ancora obbligatoria in termini di legge.

Noi nel frattempo consigliamo di fare un bel respiro, aspettare l’intesa politica e nel frattempo configurare GA4 con GTM server-side.


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